Chiunque decida di visitare Urbino, deve ricordare che la città, un tempo, fu una vera e propria capitale di stato, di una contea elevata nel 1444 a dignità ducale, dei cui fasti sono ancora oggi testimonianza inconfondibile l’aspetto urbano, nobile e luminoso, imponente e aggraziato insieme, che le aggiunte architettoniche dei secoli XVII, XVIII e XIX non hanno turbato, quasi in segno di rispetto e di memoria storica.
“Urbino città ideale del Rinascimento” è un moderno appellativo che chiarisce in breve la grande tradizione storica e culturale che la lega per sempre alla signoria dei Montefeltro, cui la città deve la sua grandezza e il suo patrimonio artistico; e coglie nel segno, perché Urbino è centro indiscusso del Rinascimento ideale e contemplativo, nel suo significato più autentico, in quanto qui il Castiglione elaborò le sue concezioni platoniche sulla bellezza ideale, in un clima di composta eleganza cortigiana.
Il mecenatismo di Federico e poi del figlio Guidubaldo fece della corte un punto di riferimento per artisti quali Francesco di Giorgio Martini, Luciano Laurana, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Giusto di Gand, Domenico Rosselli e numerosi altri e contribuì a creare quel clima culturale in cui crebbe il giovane Raffaello, il più celebre concittadino di tutti i tempi, tanto che si può parlare di un Rinascimento urbinate, con caratteri propri e ben definiti, improntati alla misurata eleganza, al garbo discreto di una “cortegiania” non di etichetta, ma corrispondente ad un ideale di vita civile ed umanissimo. Ed anche la produzione artistica di marca urbinate conserva questi caratteri estetici: si vedano le architetture del Bramante a Roma e a Milano, le opere di Raffaello del periodo romano e di quanti hanno attinto a questa cultura.
L’artigianato artistico, infine, è un altro fiore all'occhiello del Montefeltro. Fra le attività più famose fin dall’età del Rinascimento è certamente quella della ceramica. Celebri soprattutto le ceramiche di Casteldurante, l’odierna Urbania, dove già nella prima metà del Cinquecento operavano illustri maestri maiolicari. E’ una tradizione che ha ancora validissime maestranze, non solo a Urbania, ma anche a Sant’Angelo in Vado e soprattutto a Pesaro, dove, nel primo decennio di questo secolo, raggiunse una fama internazionale con artisti di genio.