Itinerario 3

Cartina Itinerario 3

Itinerario Trekking 3 - Percorso dei pascoli - Partenza Frontino

Frontino Il Colle Croce di San Sisto Ca’ Buchero Montefiorentino Frontino

Dislivello: 370 m - Difficoltà:E

Sentieri CAI: 116

Durata 5h

 

Il percorso parte dall’antico e suggestivo castello di Frontino (519 m).

Costeggiando la cinta muraria medioevale si procede in direzione del Cimitero, dove si imbocca un’ampia strada sterrata che sale gradatamente costeggiando campi e coltivi.

Alla vista si aprono suggestivi angoli panoramici sulla valle del torrente Mutino, dove il paesaggio agricolo e le tradizionali attività legate alla presenza dell’uomo s’integrano rispettosamente con l’ambiente naturale.

Seguendo il tracciato ci si lascia alle spalle un vecchio rudere e si continua a salire in direzione Nord-Ovest, sino ad intercettare una strada carrabile che, a sinistra, conduce in direzione di Ca’ Mariano (619 m).

Dopo duecento metri in falsopiano, al successivo bivio occorre girare a destra, seguendo la variante A del sentiero CAI 116, lungo una pista assolata che sale fino al poggio del Colle (723 m): punto panoramico da cui si apre uno scorcio sull’imponente Monte Carpegna e sull’omonimo paese che sorge alle sue pendici.

Lasciato il sentiero sterrato si avanza lungo la carreggiata asfaltata che, pochi metri più avanti, intercetta la strada provinciale che collega Carpegna con Belforte all’Isauro.

In corrispondenza dell’incrocio, sull’altro lato della strada, una vecchia mulattiera si tuffa in un boschetto di cerro e carpino: è quella la via da seguire per raggiungere la Croce di San Sisto (Monte Castellaro).

Dopo un ripido tornante, seminascosto da un chiusino per la captazione d’acqua, il sentiero volta bruscamente a sinistra, inerpicandonsi per la collina.

Il paesaggio cambia rapidamente salendo verso la cima: il bosco si dirada lasciando spazio ad ampie distese pascolive, punteggiate qua e là da arbusti quali ginepro, rosa canina e biancospino.

Arrivati alla Croce di San Sisto (888 m) si domina la collina, spaziando su un panorama davvero suggestivo.

Ritornando sui nostri passi si lascia la Croce alle spalle e si scende sino ad un crocevia tra calanchi e argille varicolori, proseguendo sulla sinistra.

Si procede lungo la via fino ad incrociare il bivio per il sentiero CAI 116 che porta a Ca’ Buchero (691 m): da qui, attraversando il nucleo rurale, si imbocca una stretta via asfaltata che scende sino al bivio per Montefiorentino (610 m).

Un viale delimitato da cipressi porta al Convento dove si può ammirare la struttura del monastero e sostare all’ombra del chiostro.

Il sentiero continua lungo un vialetto erboso costeggiato da una vecchia palificata in legno, che rimane sulla sinistra della facciata del Convento.

Si scende sino al campo sportivo, girando intorno alla struttura sino ad intercettare la strada principale che riporta verso Ca’ Mariano ed al successivo bivio per il sentiero CAI 116, lo stesso dell’andata che ritorna a Frontino.

 

Il piccolo insediamento di Montefiorentino risulta essere di grande importanza per la presenza dell’antico complesso conventuale di San Francesco; uno tra i più antichi conventi francescani, si presenta ricco di suggestioni e testimonianze.

Il complesso, risalente alla metà del XIII secolo, conserva le forme archittettoniche originarie, pur rivelando segni di interventi e restauri dei secoli successivi.

Di particolare interesse la Cappella rinascimentale voluta nel ’400 dal Conte Carlo Oliva in onore dei genitori Gianfrancesco e Marsibilia Trinci, definita comunemente come “il gioiello del Convento di Montefiorentino”.

Ad adornare e arricchire la Cappella si possono ancora osservare in questi luoghi sacri la splendida pala d’altare realizzata dal pittore urbinate Giovanni Santi, padre del più noto Raffaello Sanzio, e i due inginocchiatoi in legno intarsiati dal Maestro Zucchino nel 1493.

Isola di pace e preghiera da qualche anno il Convento ospita, inoltre, la cerimonia di consegna del Premio Letterario Nazionale “Frontino - Montefeltro”, prestigioso riconoscimento assegnato ai maggiori scrittori marchigiani e nazionali.