Questo itinerario richiede un po’ di tempo ed è consigliabile dividerlo in due percorsi complementari: uno comprende la valle del Foglia (Sassocorvaro, Lunano, Piandimeleto, Belforte all’Isauro, Sestino, Macerata Feltria, Carpegna, Frontino), l’altro vi porterà nella vallata del Marecchia (S. Leo, Novafeltria, Talamello, S. Agata Feltria, Pennabilli).
Questo territorio, comunque lo si attraversi, da un punto di vista storico e geografico merita una “presa di coscienza” unitaria in quanto costituisce il nucleo più antico della regione feltresca, il Comitatus Montis Feretrani, dove ebbe origine la casata che avrebbe fatto di Urbino e del suo stato uno dei luoghi d’arte più prestigiosi del Rinascimento.
La prima parte del viaggio sulle tortuose e poco scorrevoli strade del Montefeltro, vi danno il piacere di osservare con maggiore attenzione il paesaggio e i luoghi, dove si avvertono chiaramente una dimensione storica e culturale di altri tempi e di altri ritmi, la spiritualità dei monasteri solitari, la fierezza rustica di borghi e castelli radicati tenacemente alle rocce e alla terra.
La seconda parte di questo itinerario riserva una delle più belle sorprese di tutto il territorio feltresco, la “apparizione” di San Leo, che per la sua storia può a ragione essere definita la capitale del Montefeltro. Racchiude in sé significati profondi di tradizione religiosa, civile, militare ed artistica, che la natura sembra abbia voluto sublimare con una “scultura” paesaggistica di inaccessibile grandezza, che persiste nella memoria di ogni viaggiatore, anche del più distratto.