Itinerario 3b

Cartina Itinerario 3b

Itinerario Trekking 3 B Percorso dei pascoli - Partenza Piandimeleto

Piandimeleto Viano San Sisto

Dislivello: 350 m - Difficoltà:E

Sentieri CAI: 115

Duration 4h 30 min.

 

Il sentiero CAI 105 parte dal paese di Piandimeleto (320 m).

All’altezza del cimitero s’ imbocca la strada bianca in direzione Villa del Ponte.

Seguendo la strada si sale per alcuni chilometri.

Si attraversa da qui un territorio costituito da bosco ceduo e vasti campi coltivati orlati da sottili strisce ecotonali che costituiscono ottimi rifugi per gli animali selvatici.

Si prosegue in salita costeggiando alcune case abbandonate come Ca’ Marino (457 m) e Ca’ Minardo (503 m).

Il sentiero continua a salire costringendo ad affrontare tratti piuttosto duri.

Percorsi in questo modo 3-4 Km, il tragitto diventa meno ripido fino a giungere ad un crocevia situato tra le località Monte dei Santi a sinistra e Ca’ Barbiere a destra, situate su due alture opposte.

Dopo aver svalicato, si continua dritti cominciando a scendere fino alla strada asfaltata.

All’incrocio si consiglia di girare a destra fino a giungere in località Caldese (497 m).

Da qui inizia di nuovo il sentiero sterrato che scende costeggiando un piccolo fosso (410 m).

Si procede completamente allo scoperto, lasciandosi a sinistra il piccolo borgo di Viano, frazione del comune di Piandimeleto, di cui sono ben visibili il campanile della chiesa di S. Nicolò e parte dell’agglomerato urbano.

Dopo 500 m circa si oltrepassa il fosso e si inizia la ripida salita del versante opposto.

In questo punto la vegetazione arborea prende il posto dei campi e avvolge il sentiero accompagnandolo per circa un chilometro.

Ora il sentiero giunge al crinale e comincia a seguirlo costeggiando ampie zone adibite a pascolo per le greggi o coltivazione di foraggi e cereali.

Come se tutto si fosse arrestato nel tempo, la quiete circostante coinvolge il visitatore ed è interrotta solo dal canto di qualche piccolo uccello o dal richiamo lontano di qualche poiana in caccia.

Tutto intorno il territorio porta evidenti i segni del lavoro contadino, i campi geometrici che ricoprono le colline ne sono la più chiara testimonianza.

Di tanto in tanto, si scorgono i ruderi delle antiche case rurali ormai dimenticate, a confermare un’operosa vita passata.

Il bosco che si incontra lungo il tragitto è composto principalmente di roverella (Quercus pubescens), carpino bianco e nero (Carpinus betulus e Ostrya carpinifolia), orniello (Fraxinus ornus) e varie specie di acero.

Nella stagione autunnale i fianchi di queste valli brillano di vivaci tonalità di giallo e rosso.

Ai margini del sentiero si incontrano cespugli di rosa canina (Id.), ginepro (Juniperus communis) e ginestra (Spartium junceum) perfettamente adattate all’ambiente.

Camminando con attenzione non è difficile imbattersi in numerose impronte di animali, da quelle domestiche delle pecore a quelle di caprioli, cinghiali, lepri, volpi e tassi, che trovano in questi territori ottime zone di caccia e rifugio.

Da qui è possibile già intravedere il borgo di Calzoppo.

Si sale per altri 2 Km circa, fino ad arrivare alla strada asfaltata che a sinistra porta alla frazione San Sisto (658 m).

Il paese ospita all’interno della vecchia chiesa sconsacrata il C.I.S.A.M. (Centro Informatico Servizi Ambientali del Montefeltro).

 

Piandimeleto

Qui si consiglia una visita all’antico borgo medioevale del paese e al rinomato castello, antica dimora dei Conti Oliva.

Il castello, che conserva ancora intatti i merli ghibellini, riveste oggi un importante ruolo educativo ospitando nelle sue ampie sale il Museo del Lavoro Contadino e Scienze della Terra.

Il museo è in continua evoluzione ed è stato recentemente ampliato grazie all’apertura di nuove aree tematiche.

L’intero castello è molto ben conservato ed è possibile rivivere istanti della vita che si svolgeva al suo interno, assistendo alle rievocazioni storiche che ogni anno animano il suggestivo Palio dei Conti Oliva.

Di notevole pregio anche l’antica Chiesa di San Biagio (Sec. XIII) interna al borgo, e la Biblioteca - Pinacoteca Ubaldiana.